Si riporta la motivazione con cui fu conferita al Prof. Ing. Alessandro Dei Poli la Medaglia di Socio Onorario dell’Associazione in occasione delle Giornate A.I.C.A.P.’83 di Bari.
“Il Prof. Dei Poli è nato a Venezia il 14 novembre del 1914. Si laureò con lode in ingegneria civile nel 1936, presso la Università di Padova; poi nel 1943 acquisì la laurea, ancora con lode, in ingegneria aeronautica presso il Politecnico di Torino.
Dopo la seconda laurea iniziò subito la carriera universitaria, restando costantemente al fianco del Prof. Luigi Stabilini, del quale era stato allievo sin dal tempo degli studi padovani. Abilitato nel ’48 alla libera docenza in Scienza delle Costruzioni; primo ternato nel concorso del ’59 alla cattedra di “Costruzioni in legno, ferro e cemento armato” nell’Università di Palermo; dal 1960 a tutt’oggi titolare della cattedra di “Tecnica delle Costruzioni” del Politecnico di Milano e, presso lo stesso Politecnico, professore incaricato di “Strutture aeronautiche” dal 1955 al 1971; dal 1968 – dopo la scomparsa del suo Maestro – erede della direzione dell’Istituto di “Tecnica delle Costruzioni”, poi tra i promotori dell’Istituto unificato di Scienza e Tecnica delle Costruzioni sino alla costituzione del Dipartimento di Ingegneria Strutturale. Ha svolto anche consulenze per il progetto di alcune rilevanti opere civili; partecipò ai lavori della Commissione C.N.R. per la messa a punto delle prime norme concernenti le costruzioni di acciaio.
Il Prof. Dei Poli si è votato all’Università, scrupolosamente e silenziosamente intento ai suoi doveri, dando esempio di costante dedizione allo studio e all’insegnamento con un suo stile di modestia e di riserbo. Nell’esercizio delle sue attività ha avuto non trascurabile riflesso la naturale connessione tra i compiti della sua cattedra e quelli del “Corso di perfezionamento per le costruzioni in cemento armato”, operante presso il Politecnico di Milano “Fondazione Pesenti: quindi può essere opportuno ricordare che tale Corso, iniziato nel 1928 come “Scuola di specializzazione”, venne diretto dal 1943 al 1967 dal Prof. Stabilini, il quale riuscì, con guida illuminata, ad accrescerne notevolmente la notorietà, nonostante i tempi drammatici a cavallo della conclusione del conflitto; infine la direzione passò nel 1968 al prof. Dei Poli, il quale ha continuato in modo egregio l’opera del Maestro che lo aveva preceduto. Certamente al prestigio che si andò sempre più consolidando giovarono in misura notevole le pubblicazioni che costellarono l’attività del Corso: le quali, iniziate per una generosa iniziativa promossa dal prof. Luigi Santarella, giunsero in tre lustri a dar vita a 32 volumetti, denominati “Atti, Rendiconti e Studi”, dedicati a temi monografici. Poi, per assai opportuna volontà del prof. Stabilini, le lezioni di base del Corso vennero integrate da conferenze che, unitamente ad alcune monografie su argomenti specifici, furono raccolte in 16 “Rendiconti” annuali, pubblicati nel periodo 1949-62. Proprio nel primo volume del ’49, che celebrava i 20 anni di vita del Corso, tennero lezione Giuseppe Alberga, Odone Belluzzi, Arturo Danusso: e furono lezioni memorabili, non soltanto perché serbano la impronta inconfondibile dei tre grandi Maestri, ma anche perché mostrano la vitalità delle Scuole italiane che – nelle differenze delle propensioni e degli insegnamenti – trovarono stimoli ed emulazioni per contribuire grandemente al progresso della scienza e della tecnica.
Così il Corso andò acquistando tali consensi anche sul piano internazionale, che nel 1964 venne deciso di pubblicare, insieme col testo delle conferenze, ricerche eseguite, nell’ambito del calcestruzzo armato, anche da Autori che non avevano preso parte al Corso. Ma di tali “Studi e Rendiconti”, che in rinnovata veste tipografica furono in totale 15, integrati da notevoli “Quaderni”, Stabilini poté vedere pubblicati solo i primi 5: nel sesto volume del 1969, il prof. Dei Poli – che aveva assunto la direzione del Corso – ricordando con accorata reverenza il caro Maestro scomparso e la Sua eccellente opera, annotava la necessità di “meditare sulla strada che nel prossimo futuro dovremo percorrere onde non venir meno ad una tradizione così alta”. In tali parole era il velato preannuncio di una volontà, determinata quanto prudente, di applicarsi con abnegazione al Corso e naturalmente agli “Studi e Rendiconti”, i quali, sotto l’amorevole e pazientissima sua cura, e anche per numerosi egregi contributi suoi e della sua scuola, acquistarono importanza sempre maggiore nella letteratura tecnica italiana: in particolare il volume 15° è interamente dedicato ad una assai notevole memoria dello stesso prof. Dei Poli, in seguito illustrata, e conclude la rosa di “Studi e Rendiconti” per lasciare il passo ad una nuova serie, detta “Studi e Ricerche”, varata con l’intento di segnare non soltanto una diversa veste tipografica, ma soprattutto un indirizzo rinnovato.
Pertanto, sotto la direzione di Dei Poli, un notevole fervore di iniziative e di felici interventi hanno dato grande lustro al Corso e in particolare alla sua collana di volumi; i quali sono divenuti più che mai un mezzo adatto per promuovere e diffondere la cultura nazionale nel campo delle strutture di calcestruzzo armato, e costituiscono anche un punto d’incontro e d’intesa umana che è di ogni non vana cultura, fondamentale lievito.
Anche da questi pochi cenni appare quindi chiara la propensione del prof. Dei Poli per la ricerca: le sue pubblicazioni sono a tutt’oggi una cinquantina, molte apparse, come si è detto, sui Rendiconti del Corso; esse seguono vari filoni di ricerca, alcuni memori dell’interesse per l’ingegneria aeronautica, cui egli si appassionò fin dai tempi giovanili. Tra tali filoni è opportuno menzionare, per i notevoli risultati conseguiti, quelli concernenti la stabilità dell’equilibrio della striscia cilindrica compressa lungo le generatrici; le vibrazioni libere o forzate con l’apparizione di subitanee instabilità; la diffusione degli sforzi nei pannelli piani irrigiditi da costolature soggette a carichi assiali: Emergono da tali note le profonde conoscenze, l’amore allo studio, lo scrupoloso richiamo delle fonti documentarie.
Ma in questa sede conviene in primo luogo la citazione delle memorie concernenti più propriamente il calcestruzzo. A proposito del quale può essere opportuno ricordare che, per la sua eterogeneità notevole e il suo comportamento ribelle a precise schematizzazioni, si è preferito in genere ricorrere a ipotesi e a leggi di deformabilità assai approssimative, in grado di tener conto soltanto ed imperfettamente di alcune proprietà essenziali. Tuttavia, pur trattandosi di questioni non suscettibili di rigorose soluzioni, da alcuni decenni ci si è sforzati, con notevoli successi, di penetrare maggiormente nella comprensione dell’effettivo comportamento di tale complesso materiale, effettuando un gran numero di prove e proponendo varie leggi di deformazione in grado di cogliere i fatti aventi un significativo peso.
Quella memoria già citata del Prof. Dei Poli, pubblicata sul volume 15° (1978) degli “Studi e Rendiconti”, riassume in sé innumerevoli letture e meditazioni, in parte già espresse in precedenti pubblicazioni; fornisce il quadro delle più interessanti leggi di deformazione del calcestruzzo per tensioni pluriassiali e di diverso segno, filtrando una vastissima messe di esperimenti e di proposte in una sintesi che ne consente il confronto e la revisione, resistendo alla suggestione dei luoghi comuni e alle lusinghe di eccessive scorciatoie. Un ulteriore lucido riferimento su alcune ricerche di base concernenti il comportamento del calcestruzzo sino a collasso, in stati di sollecitazione pluriassiali, è apparso nel 1980 sull’Industria italiana del cemento; inoltre in varie note egli analizzò comportamenti particolari con personali e notevoli contributi originali.
E’ chiaro che, passando alle applicazioni strutturali, le irregolarità dell’evoluzione dello stato di sollecitazione (dovute ai variabili andamenti dei diagrammi tensioni-deformazioni, e in particolare alle discontinuità indotte dalle fessurazioni) rendono insostituibile l’impiego della tecnica degli elementi finiti. E tale tecnica venne messa a punto dal prof. Dei Poli e dai suoi Collaboratori per la soluzione degli stati di tensione bidimensionali, consentendo di esaminar, con eccellenti conferme rispetto alle esperienze fatte, il comportamento sino a collasso di rilevanti casi strutturali: così in una rosa di egregie memorie, prevalentemente apparse sui volumi degli “Studi e Rendiconti”, si trova sviluppato lo studio di travi-parete, lastre piane inflesse, travi precompresse, travi sollecitate fortemente a sforzo tagliante.
Parte dei suoi lavori egli li volle pubblicare con i suoi Allievi e Collaboratori, a testimonianza di stima o di incoraggiamento, e in ogni caso della cura costante per la scuola che a lui faceva capo. E tale scuola egli ha creato fertile, portando numerosi allievi a brillanti affermazioni nei concorsi per professori ordinari ed associati, e promuovendo studi relativi a campi di notevole attualità e interesse, quale segnatamente quello sulla viscosità.
L’A.I.C.A.P. desidera sottolineare l’importanza, il rigore e l’originalità di numerosi studi del Prof. Dei Poli, volti a comprendere più profondamente il comportamento sino alla rottura di rilevanti strutture di cemento armato; e intende significare la riconoscenza per la sua dedizione, oltre che all’insegnamento e alla ricerca, alla direzione del “Corso di perfezionamento per le costruzioni di cemento armato”, innalzato, in virtù anche dell’eccellente collana di volumi, a un prestigio di notevole risonanza non soltanto nazionale. Nell’esprimere tale vivo apprezzamento, l’A.I.C.A.P. intende altresì ricordare con commossa reverenza i Maestri scomparsi che hanno donato il loro fattivo contributo alla direzione e allo svolgimento del Corso il quale, compiendo quest’anno i suoi 55 anni di vita, da lungo tempo onora l’ingegneria civile italiana.
Pertanto l’A.I.C.A.P. è ben lieta di annoverare il professore ingegnere Alessandro Dei Poli nell’eletta schiera dei suoi Soci Onorari”.
Il Prof. Dei Poli è scomparso nel settembre del 2006.