Si riporta la motivazione con cui è stata conferita all’Ing. Carlo Pesenti la Medaglia di Socio Onorario dell’Associazione in occasione delle Giornate aicap di Bergamo il giorno 22 maggio 2014, a cura del Consigliere Prof. Ing. Antonio Migliacci.
Un saluto alle gentili Signore, ai gentili Signori, ai Colleghi, a Voi tutti.
Sono particolarmente onorato per essere stato incaricato dal Consiglio Direttivo dell’aicap di leggere la dichiarazione di merito che nomina l’ing. Carlo Pesenti a Socio Onorario dell’aicap. Spero che possiate intendere che mi trovo un poco a disagio, data la mia Presidenza della Scuola Master F.lli Pesenti del Politecnico di Milano della quale la Famiglia Pesenti è munifico sponsor sin dall’inizio di tale iniziativa di formazione scientifica (1928): cioè, mi trovo ad esprimere le ragioni di merito dell’ing. Carlo Pesenti che è l’attuale benefattore di tale Scuola. Ma vediamo di riuscirvi.
Orbene, ricordo che la dichiarazione ufficiale di merito (in campo accademico si dice “medaglione”) per qualsiasi ragione acquisita da un personaggio, segue ritualmente uno sviluppo, quasi canonico, che evidenzia e numera le ragioni di tale merito. Non mi sottrarrò certo a tale rituale, anche se le ragioni di merito dell’ing. Carlo Pesenti sono così numerose che il tempo lasciatomi per tale dichiarazione risulta estremamente limitato. Parrebbe che questo tempo possa essere sufficiente, data la collocazione dei Suoi meriti, quasi tutti riguardanti la medesima fascia di interessi: la conduzione manageriale di un azienda a carattere famigliare e tutto quanto attiene un’industria del cemento e del calcestruzzo. Ma, nonostante questa specie di settorialità del Suo operato, si resta invece stupiti per i multiformi aspetti di questo che, come si vedrà, spaziano dal perfezionamento del “noto” alla messa a punto del “nuovo”, tenendo sempre presenti le esigenze sociali e il dovere del rispetto ambientale.
Vorrei però rientrare nell’ambito informale di questo “medaglione” per farVi comprendere bene gli aspetti umani dell’ing. Carlo Pesenti, aspetti che mi hanno spinto a riconoscergli le caratteristiche proprie di un personaggio cui dedicare affetto e riconoscenza, così come mi auguro potrà essere anche per Voi, al di là dei Suoi meriti canonici.
Dunque, si narra che il giorno 30 marzo dell’anno 1963 venne alla luce a Bergamo un maschio, come secondo figlio di tre, gli altri due furono femmine, partorito dalla Sig.ra Franca Natta moglie dell’ing. Giampiero Pesenti. Il bambino fu chiamato Carlo in onore del nonno ing. Carlo Pesenti. Già in partenza questo piccolo aveva in germe la predisposizione ad essere qualcuno, anche se invero ciò non sempre accade: comunque, va ricordato che la mamma, laureata credo in Scienze Naturali, era figlia del ch.mo prof. ing. Giulio Natta, premio Nobel nel 1963 per la scoperta dei catalizzatori di Ziegler -Natta, e che il padre era l’ing. Giampiero Pesenti della Famiglia Pesenti, creatrice e guida della Soc. Italcementi dalle sue origini.
Da sicure notizie trapelate, l’infanzia e la gioventù di Carlo Pesenti furono tranquille e felici, con un iter di studi proficuo e diversi interessi nel tempo libero, in specie la caccia con amici, poi ultimamente anche all’estero, e la vela.
Iscrittosi al Politecnico di Milano, nel 1987 a 24 anni si laureò in Ingegneria Meccanica, come già il padre, e quindi prese il Master MBA in Bocconi. Fu esentato dal servizio militare, ma trascorse un anno e mezzo circa all’estero partecipando ad attività tecniche e manageriali anche all’interno della stessa Italcementi.
Oltre alla caccia e alla vela, lo sport del ciclismo ha sempre rappresentato una profonda passione per l’ing. Carlo, sport che tutt’ora pratica appena trova uno spiraglio di tempo libero. Così, è stato vivacemente appassionato per l’automobilismo ed il motociclismo, con auto sportive e, in specie, moto da cross. Addirittura si può dire che tutti gli sport L’abbiano attratto (ad esempio, lo slittino da gara, lo sci, il tennis, il golf) e, quando si metteva ad esercitarne uno, lo faceva non da dilettante, ma con tutta la voglia professionale di essere bravo e possibilmente il primo (quindi, attrezzature ad hoc, istruttori, preparazione alle gare, e così via): cioè una passione studiata e meditata, in una parola professionale.
A 26 anni, nel 1989, l’ing. Carlo si sposava con la Sig.na Federica Manzoni laureata in Giurisprudenza, di 22 anni di età, e la coppia felice già dopo un anno (2 dicembre 1990) festeggiava la nascita del primo figlio, di nome Giampiero in onore del nonno, cui seguivano altri 4 figli maschi, nel 1992 Giulio, nel 1994 Roberto, nel 1998 Giovanni, nel 2001 Cesare e nel 2006, finalmente una femmina di nome Margherita.
Si potrebbe dire che lo stesso impegno professionale profuso negli sport, sia stato spostato dall’ing. Carlo nel campo famigliare con una prole di ben 6 figli, ai quali si sa bene che Egli ha dedicato e dedica tuttora primariamente ogni momento di tempo libero: poi venga lo sport, anche se da tempo Egli si è profondamente innamorato dell’Architettura spingendosi ad agirvi come primo attore. Testimonianze ne sono la chiesa Dives in Misericordia a Roma Tor Tre Teste ed il Centro I-lab, dove ora siamo ospiti, progettati dall’archistar Richard Meier di New York, nonché le ultime creazioni di materiali per l’Architettura e per l’Arredo a base di cemento e calcestruzzo, quali Palazzo Italia a Shanghai ed il futuro Palazzo Italia all’Expo di Milano.
Vi ho ora tratteggiato gli aspetti personali dell’ing. Carlo Pesenti proprio allo scopo di farVi comprendere come le Sue attività anche nel tempo libero sono sempre state svolte nell’ottica della professionalità cercando di non lasciare nulla al caso, ma vedendo di chiarire bene le ipotesi, gli svolgimenti e gli esiti. E credo che questo sia frutto di due felici congiunzioni: in primis, la Sua estrazione famigliare, di fede cattolica, e la sua origine bergamasca che, come è noto, adotta il principio del “fai da te”, e, in secundis, la sua formazione culturale/scientifica di ingegnere del Politecnico di Milano.
Come avrete modo di vedere nelle successive diapositive che illustrano i Suoi meriti canonici, questo approccio tenuto dall’ing. Carlo verso l’esercizio sportivo e verso la passione dell’Architettura, consolidato dalla protezione e dalla difesa della Sua privacy famigliare e della prole, si può leggere anche nei multiformi aspetti del Suo operato quale imprenditore e curatore delle opere in calcestruzzo e straordinario manager dell’Italcementi Group. Questo spiega anche la sua naturale riservatezza e l’apparente freddezza in taluni Suoi atteggiamenti che possono richiamarsi al proverbio bergamasco “sotto la cenere brace”. Al riguardo, devo proprio ricordare che fra Lui e me corre sempre il Lei, anche se sono certo che si tratti di un Lei che sottointende non solo ovviamente stima, ma anche un’ inclinazione affettuosa ed appunto “brace sotto la cenere”.
Il primo operato dell’ing. Carlo che voglio ricordare riguarda la presenza della Famiglia Pesenti nella Scuola del Politecnico di Milano. Essa illumina la figura dell’ing. Carlo proprio perché testimonia la Sua aspirazione, nella tradizione indiscussa della Famiglia Pesenti, che l’istruzione post-laurea possa stare alla base di ogni possibile successo: infatti, partendo da premesse scientifiche rigorose ed elevate, tale istruzione offre qualcosa di aderente alla pratica professionale, si dà consentire di seguire senza troppi ritardi l’evoluzione assai rapida delle idee e dei metodi: in una parola, perché riesce ad attrezzare la mente (come in uno sport) ad aprirsi verso l’invenzione e l’originalità vincente.
Vale quindi la pena di ricordare che questo assioma fu fatto proprio dalla Famiglia Pesenti sin dal 1928 e che tutti i Pesenti che si susseguirono in tale “missione” non lo tradirono mai.
Pertanto, come si può ben vedere, gli aspetti dell’operato dell’ing. Carlo sono vari, significativi e prestigiosi e tutti orientati a dar luce alla Sua figura, prima da me definita quale imprenditore e curatore del cemento e del calcestruzzo e straordinario manager dell’Italcementi Group.
Si è detto anche della Sua riservatezza, quasi un ritegno a ostentative forme pubbliche e difesa contro la mondanità: prova ne sono le uscite con semplici lettere di dimissioni da importanti Consigli Direttivi (Unicredit e Rcs MediaGroup) e dal Corriere della Sera. Peraltro, si deve dire che anche l’aicap ha una Sua riservatezza, una sua cautela ad ampliare il numero dei Suoi Soci Onorari. Però di fronte alla realtà che circonda l’ing. Carlo Pesenti, venuto a conoscenza di tale illuminata realtà, quasi unica nel Suo prestigio, il Consiglio Direttivo dell’aicap unanime ha applaudito la decisione di presentargli la nomina a Socio Onorario. Sia questa nomina la testimonianza di quanto Egli ha fatto e anche lo sprone ad operare ancora in tale direzione.
Prof. Ing. Antonio Migliacci
Consigliere aicap