La chiusura di un convegno come le Giornate aicap avviene spesso con parole di circostanza rivolte ad un saluto e ad un ringraziamento ai partecipanti, invero quasi “esausti” dopo quattro mezze giornate di lavori.
Le loro menti sono ormai quasi saturate dagli argomenti ascoltati, dalle novità più o meno intese, dai dibattiti tenutisi. Non hanno più spazio nella mente: chiudono la ricezione.
Pertanto, ci si limita ad esprimere una calorosa promessa di rivedersi alle prossime Giornate, con l’augurio di un felice interludio, e basta.
Dato questo per scontato, essendo Presidente di queste Giornate aicap 2014, desidero invece puntualizzare alcune questioni emerse in queste Giornate riguardanti il nostro mestiere ed il nostro compito di operatori nel campo delle costruzioni e degli elementi in calcestruzzo armato e specificatamente per le STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO, come dal titolo delle Giornate.
Nell’ordine dello svolgimento dei lavori, per il primo sottotema MATERIALI E TECNICHE TRADIZIONALI E INNOVATIVI, 36 memorie pubblicate, Relatore Generale prof. Paolo Riva, devo evidenziare che ormai vi è da riconoscere che il calcestruzzo strutturale ha assunto caratteristiche prestazionali ben lontane dal materiale “tradizionale” cui di solito si riferisce la gente comune: bisognerebbe forse trovare un’altra definizione, proprio anche allo scopo di togliere di mezzo la credenza che tale materiale è in sostanza il cemento, artefice si dice della cementificazione del territorio.
Per questi nuovi, straordinari calcestruzzi, e per le loro eccezionali caratteristiche prestazionali, si sono avute parecchie memorie, anche rivolte a specifici impieghi ed ai controlli delle performances.
La relazione su invito svolta dal Prof. Bernhard Elsener ha ricordato basi fondamentali sul problema della corrosione e durabilità di questo calcestruzzo strutturale ricordando l’importanza del momento preventivo d’indagine.
Nel secondo sottotema, 14 memorie pubblicate, Relatore Generale prof. Marco Menegotto, per la NORMATIVA SULLE STRUTTURE, pare emersa la quasi inderogabile necessità di una sistemazione, in certi casi anche profonda, di taluni aspetti dell’attuale normativa italiana, con il dibattito del prof. Giuseppe Mancini sull’impiego in Italia dell’EUROCODICE 2 e, soprattutto, sulle COSTRUZIONI ESISTENTI (con le due opzioni, in zona sismica, fra l’adeguamento e i rinforzi locali). Per esse è avvenuta la puntuale relazione del Prof. Luca Sanpaolesi sull’Evoluzione della nostra normativa e poi si è presentato il difficile documento DT CNR del Prof. Paolo Pinto.
Per la normativa sui materiali, le due relazioni del Prof. Mario Collepardi sulla durabilità e del Prof. Giuseppe Carlo Marano sul riciclo dei materiali hanno dato un’impronta forte alla relativa sessione, nella quale, con le memorie presentate, si è parlato anche della nuova norma Europea sul calcestruzzo, delle prove distruttive in situ e, soprattutto, dei risvolti penali del progettista e del direttore dei lavori.
Nel terzo sottotema, PROGETTAZIONE, CON RIGUARDO ALLE AZIONI ECCEZIONALI, 41 memorie pubblicate, Relatore Generale prof. Giuseppe Mancini, ha costituito il cuore della sessione la Sua relazione. Con essa si è potuto conoscere l’avanzamento degli studi e del dibattito internazionale sul tema delle azioni eccezionali e della robustezza, nonché i primi fondamentali principi cui si è potuto giungere, individuando altresì le prime formulazioni di valutazione della robustezza stessa.
Tantissimi sono stati gli aspetti toccati dalle 41 memorie presentate, talché mi risulta difficile farne raggruppamenti di temi. Comunque, si può partire dai sistemi costruttivi progettati e realizzati rivolti ad assegnare maggiore robustezza alla struttura, per giungere agli interventi di sistemazione di strutture esistenti, anche a fini sismici. Nel mezzo, si hanno le illustrazioni di numerosi episodi costruttivi dotati di singolarità progettuali e/o costruttive.
La relazione del Prof. Marco Savoia, “Le pavimentazioni di calcestruzzo”, riprende in sostanza il tema della sistemazione della normativa, illustrando un documento CNR per una possibile “normazione”, nel dibattito e dallo stesso Savoia poi riconosciuta piuttosto da attuarsi come Circolare o Linee Guida e completata da una possibile procedura di Certificazione/Valutazione.
Nel quarto sottotema, MODELLAZIONE E PROGRAMMI DI CALCOLO, 13 Memorie pubblicate, Relatore Generale Prof. Camillo Nuti, si è avuta da parte Sua l’indicazione precisa di tale formidabile strumento di calcolo a disposizione degli strutturisti per una sua applicazione corretta e credibile. Anche se personalmente mi piace ricordare (Piero Pozzati) che prima viene il momento (magico) della progettazione (conceptual design) e poi il calcolo, ma certamente, senza modelli e programmi, con le nuove forme costruttive, spesso astratte nella loro astrusa geometria voluta dai nuovi architetti, ormai non sapremmo come esprimere giudizi sulla stabilità e sulla sicurezza nonché nel riflesso delle azioni sismiche.
Le memorie pubblicate, di cui va notato ben 11 sono rivolte all’ESISTENTE, danno precisa prova della precedente constatazione, se si pensa a talune valutazioni dinamiche della risposta di edifici complessi (dighe, ponti, ecc…).
Oltre a questo, nel corso dello svolgimento dei quattro sottotemi, si sono tenute altre importanti attività, com’è abitudine delle Giornate aicap.
Precisamente ricordo:
- i Premi Brunello Sarno,
- i Premi aicap “Realizzazioni in calcestruzzo strutturale”,
- le nomine a Soci Onorari di:
§ Mario Collepardi (Prof. Angotti)
§ Andy Davids (ove, dopo la lettura di merito fatta dal Prof. Petrangeli, è seguita una carrellata di immaginifiche realizzazioni di Davids)
§ Carlo Pesenti (Prof. Migliacci),
- le presentazioni:
§ L’autostrada BreBeMi (Ing. Mastroviti)
§ Attività svolte dall’ aicap (Prof. Nuti)
§ Sviluppi futuri delle attività (Prof. Angotti)
§ Le ricerche e le innovazioni di CTG (Ing. Borgarello)
§ La costruzione del Complesso Porta Nuova di Milano (Ing. Masnaghetti e Ing. Campagna).
Di fronte a questa intensa e prolungata attività di lavoro, svolta da noi tutti, relatori, presentatori e ascoltatori (perché anche per questi si tratta di un lavoro, ed anche pesante ad una certa età) mi meraviglio come si sia potuto svolgere tutto, racchiuso in due brevi GIORNATE. E non solo svolto, ma svolto così bene e con successo. Il maggior premio che l’ aicap può avere è proprio quello di aggiungere nel mosaico della sua “missione” tecnico scientifica questo meraviglioso tassello rappresentato dalle GIORNATE aicap 2014 di Bergamo. Ma è bene ricordare che a tale “missione” tutti quanti noi partecipiamo, e dobbiamo parteciparvi, consci di rappresentare una costola ormai importante della collettività: per la nostra capacità inventiva, per la nostra onestà, e per la nostra abitudine dialettica a discutere sulle scelte operative ai fini del miglior successo.
Le GIORNATE aicap non sono semplicemente un ritrovo di amici o di partecipanti ad una casta speciale, ma costituiscono la Scuola pilota nel campo tecnico-scientifico di un importante settore produttivo e di lavoro del nostro Paese: quello, diciamo, del calcestruzzo strutturale.