Nato a Firenze il 31 ottobre 1937, ha avuto la sua prima formazione di ingegnere e di docente nella facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, ove si laureò con lode nel 1962 e fu assistente di ruolo per oltre 15 anni. In parte di tale periodo è stato anche professore incaricato di Tecnica delle costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria di Firenze, da pochi anni costituita; quindi – senza interruzioni sino al 2002 – professore ordinario di Tecnica delle costruzioni, dopo aver vinto nel 1980 il concorso a un posto di ruolo presso la stessa Facoltà fiorentina. E’ stato anche professore supplente di Costruzione di ponti dal 1991 al 1998.
Ha raccolto stima e prestigio non soltanto nell’ambito universitario, ma anche in quello professionale, che Egli ha saputo vivificare con capacità, slancio e coscienza morale. In particolare, è stato Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze dal 1987 al 1991; Presidente della Federazione degli Ordini degli Ingegneri della Toscana dal 1991 al 1996; membro del Consiglio Nazionale Ingegneri dal 1996 al 1999.
Ha svolto numerosi prestigiosi compiti affidatigli da importanti Istituzioni pubbliche e, tra l’altro, – su incarico della “Sopraintendenza di Beni Ambientali e Architettonici per le Province di Firenze, Pistoia e Arezzo” – i lavori di consolidamento riguardanti la Chiesa di San Lorenzo a Firenze, la Torre di Arnolfo del Palazzo Vecchio a Firenze, la Loggia dei Lanzi a Firenze, la Chiesa di San Francesco ad Arezzo. Inoltre il Comune di Firenze gli affidò la vasta organizzazione del controllo strutturale e del monitoraggio dei ponti e dei viadotti nello stesso Comune. Ha altresì ricoperto vari ruoli presso Istituzioni di studio e di ricerca, in particolare nell’ambito del C.N.R. Inoltre è stato, per conto del Ministero dei LL.PP., membro di varie Commissioni per l’aggiornamento di normative (relative alle costruzioni di c.a., c.a.p. e metalliche; per i ponti; per le costruzioni lignee). Ha fatto parte del Consiglio Direttivo dell’A.I.C.A.P. dal 1992 al 2000.
Vasta (oltre 100 pubblicazioni), pregevole e con notevoli apporti originali la Sua produzione scientifica, in genere indirizzata, con frequenti collaborazioni, a temi di rilevante importanza, tra i quali spiccano: – Analisi sismica, sia sperimentale, sia teorica, di edifici, anche con innovative tecniche di controllo e di difesa; – Verifiche e modellazioni strutturali di costruzioni monumentali, soprattutto incentrate sulla Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze e su Templi del Foro romano; Analisi varie riguardanti strutture metalliche, di c.a. e c.a.p., pneumatiche; – problemi relativi a sistemi fondazionali. In particolare, l’ampio panorama del citato primo gruppo di lavori si colloca (come ebbe giustamente a notare il professore Elio Giangreco nella prefazione di un volume edito nel 2002 in onore di Andrea Chiarugi) “tra i criteri normativi di progettazione strutturale in zona sismica”.
Speciale annotazione meritano i numerosi studi sistematici e a tutto campo sulla celebre cupola del Brunelleschi. E a proposito di essi giova ricordare che, restando non chiarite varie questioni (nonostante pregevoli contributi in precedenti indagini),Chiarugi organizzò nel 1985 un Convegno apposito riscuotendo notevole successo; tra l’altro – avvalendosi della competenza di abilissimi maestri-muratori della Cooperativa ACMAR di Ravenna – fece costruire un modello, in scala adeguata, di una porzione della cupola poligonale. Modello atto a rimuovere alcune perplessità sul sistema costruttivo, nonché a mostrare certi geniali accorgimenti originariamente adottati per rendere la trama dei mattoni in grado di fronteggiare lo stato di sollecitazione nell’intorno dei costoloni della stessa cupola.
Tra le numerose memorie non poche, e di notevole respiro, riguardano il calcestruzzo armato e precompresso – ossia il campo proprio dell’A.I.C.A.P. – e in particolare: le condotte d’acqua di grande diametro precompresse; le pareti di controventamentocon fori; la sicurezza a rottura delle strutture precompresse con fili non aderenti; l’influenza delle murature di tamponatura sul comportamento dei telai in c.a.; la protezione sismica di strutture intelaiate di c.a.; le fondazioni strutturali intese in modo globale, ossia come sistema comprendente, oltre alle fondazioni vere e proprie, le sovrastrutture e la porzione del terreno interessata dalla costruzione.
E’ stata intensissima e pregevole anche l’attività professionale di Chiarugi, sospinto dalla sua natura fattiva di ingegnere e dalla sua concezione etica della vita, da lui concepita doverosamente impegnata per il bene comune. E molti, e notevoli sono stati i suoi progetti di strutture per buona parte di c.a. e precompresso, spesso volti al consolidamento di costruzioni monumentali e storiche; operazioni, queste ultime, a lui particolarmente congeniali, essendo costituite da fattori innumerevoli e sempre nuovi, nonché di studi che spesso richiedono estro, particolare sensibilità e cultura.
Ma tutta questa attività non lo ha distolto dal dovere dell’insegnamento, che egli ha sempre considerato di primaria importanza nella sua vita, e ha svolto con slancio, scrupolo e umanità. Suscitando l’affetto e la stima dei giovani, conquistati dalla sua preparazione e dalla brillantezza delle sue lezioni.
Raramente passione e capacità per insegnamento, professione e ricerca si trovano così strettamente congiunte e armonizzate come nelle attività di Andrea Chiarugi.
Per tutti questi rilevanti motivi, il Consiglio Direttivo dell’A.I.C.A.P. è lieto e orgoglioso di conferire la nomina di Socio Onorario dell’Associazione al Prof.Ing. Andrea Chiarugi.
Il Prof. Ing. Andrea Chiarugi è scomparso il 9 gennaio 2010.